Divagazioni su lingua scritta e parlata

180px-Vocabolario123Ogni tanto mi faccio conquistare da divagazioni, interventi e lamentazioni sull’imbarbarimento e la perdita di senso della lingua (italiana, ma non solo).
Ci si appella all’Accademia della Crusca, si deplora l’usanza della K nei messaggi e nelle e-mail, si piange sulla triste sorte del congiuntivo. Va bene, va tutto bene. Salviamo la forma ma teniamo anche d’occhio la sostanza, per favore. Perchè tra dotte dissertazioni grammaticalmente e logicamente corrette  – di fatto incomprensibili – e esposizioni lineari per punti e concretezza, penso che la prevalenza e preferenza di chi vuol capire vada senza dubbio alle seconde. Per divertirvi vi mando da Andrea Borla, per acculturarvi invece vi dirotto sul sito di Nuovo ed Utile.

Semplicità, semplicità

Dal bellissimo blog di Nuovo e Utile estraggo un post sulla semplicità ed il suo costante richiamo al lasciarsi indietro strutture, costruzioni e paroloni complicati per entrare davvero nel significato dei concetti.
Dallo stesso post allego un video che è un capolavoro sul come raccontare la storia di un marchio con – apparentemente – pochi mezzi: una strada, uno strumento musicale, un piano sequenza che dura sei minuti.

L’attore è Robert Carlyle (lo scrivo per evitarvi sforzi di memoria del tipo "l’ho già visto ma non so dove"): avete presente Full Monty?
Buona visione.
Gp

Un inglese irrequieto

bruce-chatwinCHATWIN
di Nicholas Shakespeare
E’ la biografia "ufficiale" di Bruce Chatwin: esperto d’arte, scrittore, viaggiatore, giornalista, teorico della irrequietezza. Una personalità dai mille volti, difficile da incasellare e da definire. Nicholas Shakespeare in questa opera monumentale espone "tutto" il Chatwin, dall’enfant prodige della Sotheby fino al malato terminale di AIDS. Era un viaggiatore impulsivo, irrequieto, ipocondriaco e imprevedibile; un viaggio con lui poteva aprire mille finestre su mondi diversi, oppure rivelarsi un vero inferno sulla terra.  
Da "In Patagonia" fino alle raccolte finali di "Che ci faccio qui" e "Anatomia dell’irrequietezza" si scopre una persona poliedrica che ha attraversato più mondi contemporaneamente, passando dall’amicizia con Salman Rushdie e Jackie Kennedy-Onassis fino ai viaggi con Peter Levi e Werner Herzog. Un personaggio difficile da focalizzare, sul quale molti hanno detto e sparlato. Questo libro, se non altro, stabilisce dei punti fermi nel capire ciò che lo muoveva ed animava.

Intraisass reloaded

borderIntraisass, storico sito/blog/incubatore di idee del Nord Est, si prepara ad una rivisitazione e riedizione di forma e contenuti. L’amico Alberto propone qui il manifesto al filone di pensiero. Confini come obiettivo, montagne sullo sfondo come luogo di resistenza. C’è di che restare attenti e pronti a cogliere i fremiti del nuovo anno.
Grazie a wolfghost per l’immagine.

Stay tuned, please.

Inviato di Dio

copj13.aspAngeli, creature misteriose, scalate in montagna, rivalità paesane: in un solo libro Aldo Costa concentra e distilla tutto questo e altro ancora. Si parte da un medico che si concede una lunga pausa di riflessione e trova un luogo piacevole, ameno e lontano dove fermarsi e riposare. La realtà idilliaca durerà poco e il dottore si troverà coinvolto in una vicenda a metà tra il misterioso, il magico e il tragico. Altre recensioni (tutte favorevoli!) le troverete su IBS.