Leggendo "Il richiamo della foresta": la natura selvaggia è rude, sgarbata e matrigna. Non c’è pietà per il debole o il perdente, viene annientato e diventa cibo per gli altri. E così anche in un film dell’anno scorso, "Into the wild": il protagonista commette uno, due errori di valutazione e viene punito nel modo più atroce possibile.
Continuiamo?
In "Prepararsi un fuoco" la somma di più disattenzioni costa cara al cercatore solitario, molto cara.
L’arrogante, il debole, l’avventato, l’inesperto vengono puniti. Non c’è pietà, nessuna misericordia. L’ordine naturale è assoluto e spietato.
L’ordine naturale è dinamismo, è energia che si libera e si trasforma, è estinzione e ripopolamento.
Questa è la legge naturale, che piaccia o no.
Appunti scritti nel febbraio 2009 e riemersi dai riordini e dalle revisioni.
Ancora oggi mi faccio domande su “Supertramp”: eroe o idiota? Non esiste la via di mezzo nel suo caso. Noi siamo la via di mezzo? Abbiamo ragione di pensarlo?
Bello anche il film e la colonna sonora di un maturo Eddie Vedder
La natura e’ un po’ come il tempo atmosferico: segue la propria strada senza guardare in faccia nessuno.
Serpillo
@johndeer: è la stessa domanda che mi sono fatto più volte… e forse la mancanza di risposta è l’aspetto più stimolante.
@serpillo: meglio così!!