Questa mattina mi sono soffermato a guardare i cristalli di ghiaccio sul parabrezza della macchina. Lunghissime teorie di forme ramificate e caduche, cresciute lungo le righe, attorno alle particelle di sporco e di smog. Se il vetro fosse stato perfettamente levigato e pulito, ci sarebbero state lo stesso? Forse la bellezza necessità di un nocciolo duro di imperfezione e di disarmonia per potersi manifestare. O no? Buona settimana a tutti
Semplice e profondo post.
Forse se il vetro fosse stato pulito i cristalli ci sarebbero stati ugualmente, ma diversi.
Rassicurante quello che scrivi: imperfetto e bello. Molto rassicurante.
Grazie carissima.. a proposito di perfetto/imperfetto mi ricordo che Hemingway ha scritto una cosa molto bella: che è preferibile avere l’attrezzo per scrivere (qualsiasi cosa esso fosse) logorato e sporco per l’uso, ma avere qualcosa da dire, piuttosto che tenerlo lucido e intonso, chiuso in un cassetto, muto. Ad esprimersi ed aprirsi forse si sbaglia, magari si sembra ovvi e banali, ma è sempre meglio che tacere e rimanere chiusi al mondo.
Appena trovo la citazione la piazzo sul blog.
Une bise. Gp
vedi, io direi logorroica e invece Hemingway guarda da un’altra prospettiva